Ed eccomi ad Oslavia, in compagnia di Mateja Gravner, curiosa di scoprire di più su questa meravigliosa realtà locale che basa tutta la sua filosofia sul rispetto della natura e dell’ambiente.
Le chiedo, innanzi tutto, perché ha scelto di farsi intervistare tra i vigneti. “Perchè sono il punto di partenza e di arrivo di quello che facciamo come produttori di vino. I vigneti sono la rappresentazione concreta di tutti gli sforzi compiuti per salvaguardare l’ambiente e preservarlo dall’impatto della monocultura”.
I vigneti
Ridurre l’impatto ambientale
Durante gli ultimi venticinque anni, Josko Gravner, partendo dalla convinzione che questo tipo di sfruttamento del suolo non è naturale, perché la natura ci ha dato abbondanza di biodiversità, ha cercato di ridurre l’impoverimento del suolo causato dai vigneti. Questo percorso è iniziato con la scelta di eliminare tutte le varietà non autoctone, quindi dal 2013 si coltivano solo ribolla e pignolo.
Successivamente, oltre alla pratica dei sovesci, Gravner ha piantato molte altre altre piante per curare e arricchire il terreno. Si va dagli alberi da frutto agli ulivi, passando per le piante meno comuni, come vecchie varietà di albicocchi e ciliegi. “Le monocolture – mi spiega Mateja – in natura non esistono: quando ci sono, sono estremamente patologiche. Tutto questo è l’ideale sia per preservare il terreno che per mettere la vite in una condizione più favorevole, meno stressante”.
I nidi e gli stagni
Preservare l’ambiente per Gravner è davvero tutto: Mateja mi spiega che a un certo punto si è accorta che nelle terre sostavano sempre meno uccelli. L’azienda si è prodigata di installare circa 200 nidi artificiali per consentire agli uccelli di nidificare e visitare le terre, e così è stato.
Nido artificiale
Infine, noto la presenza di meravigliosi laghetti e ne chiedo a Mateja il motivo. Mi risponde che in realtà sono stagni, ma anche loro amano chiamarli laghetti perché è molto più romantico. Mi spiega che ne è stato introdotto almeno uno per ciascun vigneto, perché l’acqua è l’origine della vita.
Negli stagni nascono gli insetti, i girini e molte altre microspecie viventi. Uccelli e altri animali vi si avvicinano per bere e questo, per Gravner, è una sorta di “ringraziamento” alla terra.
Uno degli stagni
Gravner è un’azienda certificata, che lavora senza agenti chimici e per loro è essenziale curare prima di tutto la terra e l’ambiente in cui si vive. “La certificazione – sottolinea Mataje – più che un fatto burocratico deve essere un atto etico e morale”.
Ho terminato le mie domande, ma ho ancora tanta voglia di esplorare e conoscere. Termino dunque l’intervista e mi faccio guidare in cantinada Mateja.