La GMJD
A conclusione delle due meravigliose giornate che ho trascorso a contatto della Gustav Mahler Jugendorchester, ho il piacere di intervistare il maestro Lorenzo Viotti.

La Gustav Mahler Jugendorchester è la principale orchestra giovanile al mondo: con un centinaio di giovani musicisti dai 16 ai 26 anni di assoluto talento, selezionati con audizioni annuali in 25 Paesi, è il vivaio per eccellenza di orchestre leggendarie.

Lorenzo Viotti, dimostra giorno dopo giorno, che non è l’età a fare la persona, e che si può essere bravi, con sacrificio e talento, nonostante la giovane età.
Lorenzo Viotti
Classe 1990, nato a Losanna da una famiglia di origine Italiana, è considerato uno dei migliori maestri d’orchestra emergenti. Come lui stesso dice “spesso tendiamo ad immaginarci un direttore d’orchestra vecchio, con la barba bianca, molto serio, dedito esclusivamente a quella attività”. Lorenzo invece è una persona normale, con le sue passioni e i suoi interessi al di fuori di quello che è la musica classica.
“Nel mio caso – mi racconta -, penso di essere totalmente l’opposto di quello che le persone pensano di questo mestiere e di questo genere musicale. Adoro tutti i generi musicali, (…) mi piace ballare, pratico molti sport e altre attività che mi arricchiscono”. “Pratico moltissime attività estreme, il surf, la boxe, il kitesurf, snowboard, adoro viaggiare, scoprire altre culture, la gastronomia degli altri paesi”.
Lorenzo nella vita privata ama essere sorpreso e ama la spontaneità, a differenza di quello che gli impone il suo lavoro, rigido e costantemente organizzato.
Dirigere le orchestre in giro per il mondo, rappresenta prima di tutto una grande passione. nonostante i pro e i contro tipici di ogni mestiere. “Quello che amo meno è che sto spesso lontano dalla mia famiglia, quello che amo di più è che ho la libertà di stare vicino alle persone che amo quando voglio”.

Il potere della musica
Confrontandomi con Lorenzo, capisco che del suo lavoro, ama soprattutto la possibilità di poter condividere con il pubblico emozioni e sensazioni, senza necessità di utilizzare la parola.
Per Lorenzo Viotti, la musica classica rappresenta un linguaggio universale. “Quando sentiamo musica classica, abbiamo paura. Ci diciamo che non conosciamo la musica classica, che non abbiamo studiato, che non possiamo andare a teatro, ma è sbagliato! La musica classica è un linguaggio universale, non siamo obbligati a conoscerla, dobbiamo solo sentirla” – conclude.
La video intervista al produttore