Michele Massaro: “il tempio dei coltelli da cucina”

Michele Massaro

Oggi sono andata a Maniago per intervistare Michele Massaro, fabbro e coltellinaio degli chef.  Nella cosiddetta “città dei coltelli”, erano molte le coltellerie, sorte artigianalmente a partire dal Quattrocento quando la città ha conosciuto il suo massimo splendore sotto il dominio veneziano.
Nel 2015, cambiando completamente lavoro, Massaro ha riaperto l’unico battiferro di questo comune che, grazie alla famiglia Lenarduzzi, era rimasta attivo. Ed è proprio lì che l’ho raggiunto.
Con Michele Massaro
Con Michele Massaro

Michele Massaro faceva il geometra prima di acquisire l’Antica Forgia Lenarduzzi che sin dal 1400, accanto ad un mulino ad acqua, forgiava le lame della zona. “Il fascino di questo posto mi ha fatto innamorare di quello che avrebbe potuto essere il mio futuro lavoro. Ho iniziato lentamente a dedicarmi alla produzione di strumenti tradizionali, per poi dedicarmi ai coltelli da cucina” mi spiega Massaro.

La lama lavorata a mano
Una lama lavorata a mano

Il battiferro

La struttura è suddivisa in tre parti risalenti a epoche diverse. Quella in cui Massaro mi ha accolta è la più antica ed era una delle strutture produttive del conte di Maniago. Quest’ultimo nel XV secolo chiese la concessione al responsabile della navigazione di poter produrre le armi per l’esercito della Repubblica di Venezia. E così ha iniziato quella che è diventata la tradizione di questo villaggio per ragioni puramente commerciali. Successivamente nel XIX secolo l’edificio è stato venduto alla famiglia Beltrame, per poi passare negli anni 60 ai fratelli Lenarduzzi.

La forgia Lenarduzzi
La forgia Lenarduzzi

I coltelli

I suoi maestri più importanti sono stati i fratelli Ferrando e Romeo Lenarduzzi, da loro ha imparato ad usare il maglio come nessuno più sa fare, “non perché io sia più bravo ma perché oramai alcuni passaggi e segreti sono andati persi”. “Tuttavia, ciò che rende unici i miei coltelli – continua Massaro – è il fatto che i miei maestri più importanti non sono i fabbri, ma le tante persone che mi hanno aiutato a sviluppare la funzionalità del coltello”.

Uno dei coltelli realizzati da Michele Massaro
Uno dei coltelli realizzati da Michele Massaro

Un coltello dev’essere funzionale, “altrimenti, viene messo in un cassetto dove ci sono altre tonnellate di strumenti inutili, pensati da persone che non sono mai entrate in cucina” conclude.

Ciò nonostante, secondo il coltellinaio degli chef, i suoi coltelli non sono opere d’arte, poichè l’arte non ha niente a che vedere con il lavoro dell’artigiano.  L’arte è una forma di comunicazione e gli utensili non devono essere pezzi da collezione.

La video intervista al produttore

 

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