Esiste un luogo a Sasso Marconi nel quale i momenti non si possono misurare con l’orologio, ma solo con i battiti del cuore. Questa è la sensazione che ho provato varcando la porta del Ristorante Marconi.
Una storia di famiglia iniziata nel 1983 e portata avanti dal 2000 dai fratelli Mazzucchelli: Massimo in sala e Aurora in cucina. Ogni giorno per entrambi l’obiettivo è lo stesso: regalare una nuova esperienza, proponendo il loro territorio e le sue eccellenze.

Nel 2008 ottengono la prima stella dalla Guida Michelin, a cui seguiranno nel corso degli anni altri importanti riconoscimenti dalle principali guide gastronomiche. Il Ristorante Marconi fa parte, inoltre, delle Associazioni Jeunes Restaurateurs d’Europe, Le Soste e Chef To Chef.
Nel 2015 Massimo ed Aurora iniziano a maturare un desiderio di rinnovamento ed è così che, a metà Febbraio 2016, la sala viene totalmente ripensata in modo che si possa fondere con la natura circostante. Massimo ed Aurora hanno voluto creare anche una sala privata, chiamata “convivio”: un unico tavolo che può ospitare fino a ventisei persone.
“Ho iniziato ad avvicinarmi a questo lavoro per il senso di dovere nei confronti dei miei genitori già in terza media – mi spiega Massimo – e da quel momento ho iniziato a maturare la mia personale idea della sala. Lo sport mi ha aiutato molto in questo. Dirigo la sala con una visione a 360 gradi, così come facevo nel campo da calcio. Poi mi sono avvicinato al vino per passione e mi ritengo un sommelier contemporaneo perché vivo di emozioni”. Per Massimo oggi la sala del Ristorante Marconi è la sua casa, il suo ambiente naturale. “Dalla mia famiglia ho imparato il senso del volersi bene, del rispetto, dell’onestà e dell’amore verso il prossimo. In sala cerco di trasmettere al cliente la nostra serietà, la dedizione che abbiamo verso il nostro lavoro e soprattutto la semplicità che ci rappresenta”.

Per Aurora l’amore per la cucina è nato quando era piccola, il suo desiderio era quello di seguire le orme dei suoi genitori. “Quando cucino da una parte sento tanta serenità, mi isolo. Allo stesso tempo però, essendo un lavoro che richiede tanta dedizione, lo vivo come una sfida ed è proprio per questo che ogni giorno cerco di trovare nuove ricette, nuovi prodotti”.
Come sempre decido di non guardare il menù e mi affido a Massimo: chi meglio di lui può farmi immergere nel loro mondo?
Il mio viaggio comincia con dei piccoli snack dalla cucina: zucca e caprino, bignè mortadella, polpettina di carne con maionese di soia alla curcuma, acciuga fritta e 5quarto d’agnello in tempura. Il tutto accompagnato da un calice di Beaufort Frères Blanc de Noir 2016.
Cosa succede? Improvvisamente ritrovo il rumore delle onde, il profumo, il gelo dell’acqua, le scosse di energia: mi è stato servito l’Artico, Acqua di mare, ghiaccio d’ostriche e canocchie, croccante di patate e fiocchi di lievito. E poi il Salmone con chutney alla rosa canina e petali di rose. Riapro gli occhi e mi ritrovo in Emilia Romagna con il Parmigiano Reggiano, Pane all’orzo tostato e avena, fegato di maiale marinato, limone salato e fiori eduli. Il Sancerre Les Monts Dammès 2015 Pascal Cotat è stato il mio compagno di viaggio.
Eccomi di nuovo trasportare altrove, in Scozia. Il Whisky Caol Ila Vintage 2007 mi prende per mano e assieme ci lasciamo sedurre dai Maccheroni al torchio, anguilla affumicata, ostriche crude e spinaci e dalla Lingua di manzo, arancia alle spezie e radice di prezzemolo.
L’Aresco Cà De Noci 2015 è perfetto per terminare il mio viaggio, assieme al Raviolo d’ananas ripieno di ricotta, caviale di caffè Sidamo, uvetta e pinoli.